Le poesie di Giacomo Leopardipei itpi di Franc. Vigo, 1869 - 558 sayfa |
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Sayfa 65
... vista Di paradiso . Al garzoncello il core Di vergine speranza e di desio Balza nel petto ; e già si accinge all ' opra Di questa vita come a danza o gioco Il misero mortal . Ma non sì tosto , Amor , di te m ' accorsi , e il 4 * LA VITA ...
... vista Di paradiso . Al garzoncello il core Di vergine speranza e di desio Balza nel petto ; e già si accinge all ' opra Di questa vita come a danza o gioco Il misero mortal . Ma non sì tosto , Amor , di te m ' accorsi , e il 4 * LA VITA ...
Sayfa 67
... vista . Ed ancor io soleva , Bench ' innocente io fossi , il tuo vezzoso Raggio accusar negli abitati lochi , Quand'ei m'offriva al guardo umano , e quando Scopriva umani aspetti al guardo mio . Or sempre loderollo , o ch ' io ti miri ...
... vista . Ed ancor io soleva , Bench ' innocente io fossi , il tuo vezzoso Raggio accusar negli abitati lochi , Quand'ei m'offriva al guardo umano , e quando Scopriva umani aspetti al guardo mio . Or sempre loderollo , o ch ' io ti miri ...
Sayfa 70
... vista D'alta pietà , su le convulse labbra Del trepido , rapito amante impresse . Che divenisti allor ? quali appariro Vita , morte , sventura agli occhi tuoi , Fuggitivo Consalvo ? Egli la mano , Ch ' ancor tenea , della diletta Elvira ...
... vista D'alta pietà , su le convulse labbra Del trepido , rapito amante impresse . Che divenisti allor ? quali appariro Vita , morte , sventura agli occhi tuoi , Fuggitivo Consalvo ? Egli la mano , Ch ' ancor tenea , della diletta Elvira ...
Sayfa 87
... vista impura L'infausta verità . Dalle mie vaghe immagini So ben ch'ella discorda : So che natura è sorda , Che miserar non sa . Che non del ben sollecita Fu , ma dell ' esser solo : Purchè ci serbi al duolo , Or d'altro a lei non cal ...
... vista impura L'infausta verità . Dalle mie vaghe immagini So ben ch'ella discorda : So che natura è sorda , Che miserar non sa . Che non del ben sollecita Fu , ma dell ' esser solo : Purchè ci serbi al duolo , Or d'altro a lei non cal ...
Sayfa 92
... aiuole , susurrando al vento I viali odorati , ed i cipressi Là nella selva ; e sotto al patrio tetto Sonavan voci alterne , e le tranquille Opre de ' servi . E che pensieri immensi , Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano 92.
... aiuole , susurrando al vento I viali odorati , ed i cipressi Là nella selva ; e sotto al patrio tetto Sonavan voci alterne , e le tranquille Opre de ' servi . E che pensieri immensi , Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano 92.
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Sayfa 30 - L'INFINITO. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità...
Sayfa 67 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti azzurri, Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa xl - Italo ardito, a che giammai non posi Di svegliar dalle tombe I nostri padri? ed a parlar gli meni A questo secol morto, al quale incombe Tanta nebbia di tedio? E come or vieni Sì forte a' nostri orecchi e sì frequente, Voce antica de
Sayfa 39 - Da presso né da lunge odi né vedi. Tien quelle rive altissima quiete; Ond'io quasi me stesso e il mondo obblio Sedendo immoto; e già mi par che sciolte Giaccian le membra mie, né spirto o senso Più le commova, e lor quiete antica Co' silenzi del loco si confonda.
Sayfa 77 - Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, più felice sarei, dolce mia greggia, più felice sarei, candida luna.
Sayfa 69 - Mero desio; non ha la vita un frutto, Inutile miseria. E sebben vóti Son gli anni miei, sebben deserto, oscuro II mio stato mortai, poco mi toglie La fortuna, ben veggo. Ahi, ma qualvolta A voi ripenso, o mie speranze antiche, Ed a quel caro immaginar mio primo; Indi riguardo il viver mio sì vile E sì dolente, e che la morte è quello Che di cotanta speme oggi m'avanza; Sento serrarmi il cor, sento ch'ai tutto Consolarmi non so del mio destino.
Sayfa 39 - Talor m'assido in solitària parte, Sovra un rialto, al margine d'un lago Di taciturne piante incoronato. Ivi, quando il meriggio in ciel si volve, La sua tranquilla imago il Sol dipinge, Ed erba o foglia non si crolla al vento, E non onda incresparsi, e non cicala Strider, né batter penna augello in ramo, Né farfalla ronzar, né voce o moto Da presso né da lunge odi né vedi.
Sayfa xxviii - Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella. Chi di te parla o scrive, Che, rimembrando il tuo passato vanto, Non dica: già fu grande, or non è
Sayfa 127 - Come d'arbor cadendo un picciol pomo, cui là nel tardo autunno maturità senz'altra forza atterra, d'un popol di formiche i dolci alberghi, cavati in molle gleba con gran lavoro, e l'opre e le ricchezze che adunate a prova con lungo affaticar l'assidua gente avea provvidamente al tempo estivo, schiaccia, diserta e copre in un punto; così d'alto piombando, dall'utero tonante...
Sayfa 31 - DI FESTA. Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.